Terapia di gruppo indie (con i Coma_Cose)
Questa è Filo, la newsletter che prova a districare le cose che ingarbugliano i pensieri. Oggi parliamo del rapporto tra musica e salute.
Ci sono momenti che sembrano fatti per alcune canzoni, e viceversa. Forse ti è successo: senti il bisogno di un brano, di un brano specifico tra i milioni possibili, e ti ritrovi ad ascoltarlo a ripetizione, abbastanza da perdere il conto.
La qualità del brano è secondaria. Di solito alla base c’è il coinvolgimento emotivo: il modo in cui quella particolare canzone ci fa sentire in quel particolare momento.
E magari quella canzone non ci fa nemmeno stare bene. Può essere triste quanto noi, o arrabbiata quanto noi. Conta solo la comprensione reciproca: noi la capiamo e lei ci capisce.
Perdersi tra le note, quindi, è un ottimo modo per ritrovarsi. Ascoltando tanto il brano stiamo ascoltando meglio noi.
Com’è possibile?
Nel resto della puntata trovi:
la risposta a questa domanda;
le parole “ritmo”, “platino” e “artrite”;
un’intervista a California e Fausto Lama, che poi sono i Coma_Cose.